“Casa Comune” è un progetto Interreg, finanziato sul Programma di cooperazione transfrontaliera Italia-Svizzera 2007-2013. Ha durata biennale e si concluderà nel gennaio 2015.
Il capofila di parte italiana è il Comune di Novara, mentre sul versante elvetico è l’ Associazione Opera Prima.
Filos Soc. Coop, e la cooperativa Nuova Assistenza sono partner.
L’obiettivo del progetto “Casa Comune” è di favorire, anche attraverso lo scambio e il confronto con quanto avviene sul territorio ticinese, e in particolare nella città di Lugano, la creazione di una rete di intervento che integri e armonizzi l’azione di tutti i soggetti che a vario titolo sono coinvolti nella vita quotidiana dell’anziano che rimane nella propria abitazione anche in presenza di vari livelli di non autosufficienza.
Ciò a cui si mira è dunquela creazione delle condizioni per mantenere il più possibile l’anziano, anche in presenza di alcuni deficit delle funzioni essenziali della vita quotidiana, presso il proprio domicilio o comunque all’interno della propria famiglia. Tale obiettivo è perseguito lavorando sui modelli di gestione dei servizi e sulle competenze che la rete di sostegno all’anziano deve mettere in campo; tra queste si evidenzia quella di gestione di dinamiche relazionali interculturali.
L’attività di scambio, benchmarking e condivisione dei modelli di eccellenza operanti sul territorio elvetico si pone come obiettivo la creazione di un repertorio di buone prassi che a sua volta fornisca, assieme ai risultati dell’attività di ricerca condotta sui bisogni della popolazione anziana, la base teorica per la definizione di un modello idoneo a fornire interventi graduati in risposta ai diversi bisogni, attraverso l’utilizzo in rete dei vari soggetti coinvolti (figure professionali, assistenti famigliari, rete parentale, volontariato) e nel quale le dinamiche interculturali siano un valore aggiunto fondamentale.
Le realizzazione del progetto “Casa Comune” prevede due fasi distinte:
FASE 1 – Analisi comparata dei bisogni e dei sistemi, costruzione di un repertorio di buone pratiche e Workshop di scambio e confronto. Questa fase comprende una attività di analisi e ricerca sui bisogni delle popolazione anziana (sarà selezionato, sui due territori interessati, un campione stratificato composto da 200 persone, rappresentativo della popolazione anziana al quale verrà somministrato un questionario che gli interessati compileranno in forma anonima. verranno inoltre realizzati una serie di focus group con anziani, famigliari e assistenti famigliari nel corso dei quali verranno approfondite le tematiche emergenti) e, parallelamente, una analisi dei servizi pubblici di sostegno alla domiciliarità e i modelli di governance sia dal punto qualitativo che quantitativo, all’interno dei territori interessati anche attraverso una serie di interviste a testimoni privilegiati. Successivamente, attraverso l’organizzazione di tre tavoli di confronto, si realizzerà uno scambio di buone prassi e il confronto, al fine di mettere in rete e trasferire le esperienze e i modelli di eccellenza emergenti sui due lati della frontiera.
FASE 2 – Disegno e sperimentazione di interventi. A seguito della realizzazione dell’analisi comparata dei bisogni degli anziani e dei sistemi di risposta nonchè della costruzione di un repertorio di buone pratiche, la presente azione ha come obiettivo la progettazione e la sperimentazione sui due lati della frontiera di un modello di intervento che, attraverso la messa in rete dei vari soggetti e la costruzione e l’implementazione di una banca dati che offra una panoramica completa di tutte le iniziative presenti sui territori, sia in grado di fornire, in risposta ai bisogni individuati, un servizio individualizzato, modulabile e modificabile nel tempo e nel quale la componente interculturale dell’apporto fornito dalla manodopera straniera sia considerato un valore aggiunto essenziale.
La Conferenza stampa di presentazione del progetto si è svolta lunedì 01 luglio 2013 presso la sala consigliare del Comune di Novara.